Roma, 17 ott. (Adnkronos) - La prova di civismo date dai ragazzi di Genova, di Parma e delle altre località colpite dall'alluvione dovrebbe essere il volano per rilanciare il servizio civile universale. "La sua entrata in vigore è prevista per il 2017, e non capisco perchè il governo Renzi non abbia detto nulla in proposito" afferma all'Adnkronos il presidente della conferenza nazionale degli enti per il servizio civile (Cnesc), Licio Palazzini.
Quei ragazzi, continua, "hanno dato una grande lezione di civismo alla classe politica. Hanno sospeso le attività programmate per recarsi dove l'emergenza era più grande. Hanno agito spontaneamente e concretamente per aiutare le vittime". Insomma, hanno dimostrato al di là della retorica che l'interesse per il volontariato civile è diffuso e autentico.
Il presidente del Cnesc spiega come, sebbene "la tabella C, - relativa allo stanziamento per il servizio civile - sarà l'ultima del Def a essere resa nota", il trend degli investimenti non sia certo in ascesa. "Per il 2015 sono previsti 75 milioni di euro, 30 in meno rispetto a quest'anno". "Se la tabella - aggiunge Palazzini - non dovesse essere raddoppiata, si verrebbe meno al proposito di varare entro il 2017 il servizio civile universale". "Vanno fatti dei passi in avanti", chiarisce Palazzini.
La partecipazione alle attività del servizio civile vede attualmente una richiesta enormemente superiore all'offerta. Agli ultimi due bandi (2011 e 2013), hanno risposto oltre 90mila ragazzi a fronte dei 15mila posti disponibili. A differenza del passato, poi, la disponibilità è equamernte distribuita su tutto il territorio nazionale. "Se una volta - spiega Palazzini - era difficile che arrivassero 'candidature' dalle aree più sviluppate, oggi la crisi ha uniformato la condizione giovanile e non ci sono più differenze tra Nord e Sud".
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