Al Direttore del Corriere della SeraFerruccio De Bortoli
Prendiamo atto con soddisfazione che Galli Della Loggia, nella risposta data il 20 Luglio alla lettera del Sottosegretario Bobba nella sezione Interventi e repliche, muta opinione sul servizio civile, dandone una interpretazione positiva.
Ipotizza però che “un’organizzazione frantumata sul territorio e affidata a centinaia di enti i più diversi” non “sia quella più adatta a incarnare le intenzioni suddette” tanto più perché “molti” sarebbero legati “al sottogoverno politico-partitico religioso”. E prosegue “L’Italia è cosa un tantino diversa dal “Terzo settore”, il “nonprofit” e altre criptiche denominazioni del politichese nostrano che sanno troppo di burocrazia e di finanziamenti pubblici a destinazione ignota”. Sui finanziamenti, almeno in materia di servizio civile, ha già risposto il Sottosegretario Bobba, ma evidentemente Della Loggia non se è accorto.
Invece sulla diversa organizzazione della rete delle organizzazioni, pubbliche e senza scopo di lucro che scelgono di impegnare i giovani sfonda, almeno per la Cnesc, una porta aperta. Sono anni che proponiamo forme di aggregazione fra le organizzazioni accreditate, pubbliche e senza scopo di lucro, consapevoli che per l’erogazione di servizi essenziali alla qualità dell’esperienza (accoglienza dei giovani, formazione, monitoraggio, programmazione degli interventi) piccolo è bello non è il modo giusto. Ci siamo scontrati con la logica di molte istituzioni e di molta classe politica del divide et impera e alcune organizzazioni l’hanno accettata. Ancora oggi ci sono politici e burocrati che spingono ad una ulteriore frantumazione delle reti che le organizzazioni sociali si sono liberamente date e con fatica nei decenni scorsi. E sullo sfondo l’incuria, politica oltre che economica con la quale lo Stato Italiano dal 1972 gestisce il servizio civile. Per la Cnesc queste aggregazioni potrebbero rendere realizzabile un’alleanza fra le missioni che lo Stato Italiano affida al Servizio Civile Universale e la rete, pubblica e senza scopo di lucro, di organizzazioni che vogliono partecipare alla ripresa della società italiana, a cominciare dalla restituzione ai giovani della responsabilità di essere protagonisti, giovani a cui viene riconosciuto un importo economico tale da rendere possibile la partecipazione anche a chi non ha le spalle coperte. Oggi questa alleanza è limitata a poche realtà in gran parte nazionali, in un SCN caduto nel tritacarne dell’applicazione, fra l’altro impropria, del titolo V della Costituzione.
Un’alleanza che non riguarda solo il nonprofit, per il quale Della Loggia usa un incomprensibile e ingiustificabile dileggio se non accompagnato da nomi e cognomi, ma anche tutta la Pubblica Amministrazione che è accreditata al SCN con alcuni Ministeri, Regioni, decine di Province, migliaia di Comuni, decine di ASL, Ospedali, Università.
Ringraziandola per l’ospitalità buone giornate
Licio Palazzini Presidente Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile