“La Cnesc esprime una decisa soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della legge di delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, in particolare per la parte che riguarda la disciplina del “Servizio Civile Universale” dichiara il presidente Licio Palazzini.
“Apprezziamo in primo luogo la prospettiva che si apre di favorire fra tutti i giovani la partecipazione al Servizio Civile, un’esperienza che somma la dimensione individuale educativa e partecipativa a quella istituzionale di contributo diretto alla coesione sociale e alla difesa non armata e non violenta della Patria, facendogli finalmente acquisire il carattere universale e volontario per i quali ci siamo battuti”.
“In secondo luogo perché da nuovamente all’Italia il ruolo di leader in Europa per la valorizzazione del servizio civile come prezioso strumento di costruzione della dimensione europea della nostra cittadinanza, che reagisce ai nazionalismi e indirizza a scopi positivi le grandi risorse giovanili oggi compresse e sprecate”.
“Abbiamo la preziosa opportunità di proporre agli altri Stati e ai giovani europei - durante il semestre di Presidenza dell’Unione e in maniera credibile - la prospettiva del servizio civile europeo”.
“Siamo consapevoli che il percorso per il SCU è solo agli inizi e che potrebbero esserci discussioni e disaccordi su temi organizzativi o economici anche rilevanti ma diamo atto a questo Governo, al Presidente del Consiglio, ai Ministri e al Sottosegretario delegato che hanno elaborato il testo di aver collocato il SCU fra le istituzioni basilari della società italiana, raccogliendo l’impostazione di fondo che avevamo proposto con il Servizio Civile per “tutti quelli che chiedono di farlo”.
Al testo della legge delega hanno contribuito, assieme ai parlamentari che ringraziamo, le proposte di organizzazioni come la Cnesc - che da anni opera per la promozione di un servizio civile qualificato - fatte attraverso la partecipazione alla fase di consultazione lanciata lo scorso 13 Maggio
“In coerenza con questo impianto e per accorciarne la necessaria fase transitoria dall’attuale Servizio Civile Nazionale chiediamo al Governo – conclude Palazzini – che già nella legge di stabilità 2015 si passi da 77 milioni a 200 milioni.”
Roma, 11 luglio 2014
Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Arci Servizio Civile, Anspi, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Cesc, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria, Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS - Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, Legacoop, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, UNPLI.
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