Su vita.it il commento di Licio Palazzini, presidente della Cnesc.
"E' la prima volta, è un dato più che positivo. Ora però passiamo dalle parole ai fatti, il ministero ci incontri"
"C'è da essere colpiti favorevolmente dalla menzione, per la prima volta, del servizio civile nel Libro bianco della Difesa pubblicato dal ministero". Accoglie così Licio Palazzini, presidente della Cnesc, Conferenza nazionale enti di servizio civile, la notizia del coinvolgimento della pratica di cittadinanza attiva a livello giovanile più diffusa d'Italia nel vademecum ministeriale in tema di difesa della patria.
"Se sia ipotizzabile"; questo il riferimento, in particolare, anche al servizio civile universale (aperto a tutti i richiedenti) proposto all'interrno della Legge sul Terzo settore, citata nel documento. "Siamo più che ben intenzionata a dare il nostro contributo per passare dalle ipotesi alle azioni, a cominciare da una positiva conclusione del percorso parlamentare della riforma del Terzo Settore", aggiunge Palazzini.
Il ragionamento è quello del servizio civile come componente vera e propria della Difesa? "Si arriverà a ciò passo dopo passo, collaborando con un dialogo diretto che noi siamo pronti a sostenere, speriamo anche il ministero della Difesa: questo è il passaggio successivoc he auspichiamo, dopo la nota positiva del riferimento al servizio civile nel Libro bianco", specifica il presidente della Cnesc. Mettendo poi i puntini sulle 'i': "la legislazione italiana già dal 2001, con la legge 64 che ha istituito il Servizio civile nazionale ha sancito quest'ultimo come difesa della Patria con modalità e mezzi civili e non armati: partecipazione che auspichiamo possa vivere una nuova stagione con la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace". Bisogna partire da quello che c'è già, per non perdere la strada già compiuta da enti, giovani e istitzuini nell'ultimo decennio.