È con profondo dolore che ci uniamo al cordoglio generale per la morte di Papa Francesco. Un Papa che ha saputo guardare con sguardo lucido il presente, senza perdere la speranza e impegnandosi con tutto se stesso per costruire la pace, promuovere il disarmo e difendere gli ultimi.
Ricordiamo con affetto le sue parole rivolte ai giovani in servizio civile durante l'udienza del 2016: "Voi siete una forza preziosa, una forza dinamica del Paese: il vostro apporto è indispensabile per realizzare il bene della società, tenendo conto specialmente dei soggetti più deboli". Ci colpisce il testamento spirituale che lascia a tutto il mondo con le sue ultime parole “urbi et orbi”, quanta forza nelle sue esortazioni:
“Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile! […] Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo!
L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo.”
Le finalità del servizio civile si ritrovano pienamente in queste esortazioni per questo motivo la CNESC fa suo l’appello del Papa “a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le “armi” della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!”
Continuando a impegnarci per “costruire il futuro”, seguiremo il cammino indicato da Papa Francesco.