LA CNESC SUL DDL "ISTITUZIONE DEL SERVIZIO MILITARE E CIVILE UNIVERSALE TERRITORIALE E DELEGA AL GOVERNO PER LA SUA DISCIPLINA" DEPOSITATO ALLA CAMERA
Ancor prima di leggere il testo per una valutazione di merito dei suoi contenuti, la CNESC – che dal 1988 accoglie i maggiori Enti accreditati per l'impiego di obiettori di coscienza in servizio civile e che oggi promuovono il servizio civile universale – intende rivolgere alcune domande sulla ratio dell’iniziativa.
Perché non si ritiene funzionale concentrare le risorse economiche pubbliche per sostenere il Servizio Civile che da oltre 50 anni è una forma di difesa civile non armata e nonviolenta della Patria e «di educazione civica al servizio della comunità, di attenzione al prossimo e di rispetto per sé stessi e per gli altri»? Ci sembra una soluzione organizzativamente e economicamente più sostenibile rispetto al ritorno della leva – a 20 anni dalla sua sospensione- oltre che più aderente ai tempi ed ai percorsi giovanili.
L’ultimo bando per il SCU ha visto la partecipazione di oltre 120.000 giovani ma la copertura finanziaria per il prossimo bando garantirà la partenza a soli 20mila. Perché non incentivare la ricerca di nuovi fondi per garantire l’esperienza a tutti i giovani che ne hanno fatto richiesta anziché creare nuovi capitoli di spesa?
Roma, 23 maggio 2024
Paolascarsi
ufficio stampa