"Formare le forze dell'ordine alla nonviolenza": il caso Floyd riapre il dibattito
di Francesco Spagnolo
Le proposte del movimento nonviolento: serve una legge per promuovere la conoscenza e l’addestramento all’uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza. Lettera alla presidente Casellati
L’uccisione di George Floyd, l’uomo afroamericano morto durante un arresto violento da parte di un agente di polizia di Minneapolis (Minnesota), ha aperto negli Stati Uniti un dibattito sull’opportunità di ridurre drasticamente i budget locali e federali destinati alle forze dell’ordine, nonché sull’uso della violenza nelle operazioni di polizia. “L'orrenda morte di Floyd – hanno scritto sul New York Times lo scorso 4 giugno quattro membri della task force che l’ex presidente Barack Obama aveva voluto istituire già nel 2015 per riformare le forze dell’ordine - ha dimostrato plasticamente di cosa si sono lamentati per decenni le persone nelle comunità di colore in tutto il paese: l'uso palese della forza eccessiva e mortale da parte della polizia”. Le proposte avanzate su questo tema sono ampie; la stessa riduzione dei fondi non sarebbe fine a se stessa, ma servirebbe a spostare quelle risorse su interventi di altro tipo, come ad esempio sull’assistenza sociale e sulla prevenzione del disagio.
Sulla scia di questa discussione, Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, ha scritto lo scorso 10 giugno alla Presidente del Senato, sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, per invitare il Parlamento a legiferare affinché anche in Italia le forze dell'ordine siano adeguatamente formate alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza”. “La tragica morte di George Floyd – spiega Sini - ed altre analoghe terribili vicende avvenute di questi giorni confermano una volta di più la necessità che tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine siano formati al rispetto dei diritti umani. Già più volte nel corso degli ultimi vent'anni sono state presentate proposte di legge in tal senso sottoscritte e sostenute da parlamentari dei diversi schieramenti politici; sarebbe opportuno che quel percorso fosse ripreso e portato a buon fine”.
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