Decreto Rilancio, per il servizio civile poche briciole
di Stefano Arduini
Il Governo mette sul piatto appena 20 milioni di euro, all'interno di un provvedimento che mobilita 55 miliardi. Non basteranno a supportare nemmeno 4 mila "nuovi" volontari. Davvero troppo poco. Se il parlamento non interverrà vorrà dire che, al di là degli impegni, questa maggioranza non è in grado di fermare il declino del neonato servizio civile universale
Il decreto legge "Rilancio", (19 maggio 2020, n. 34 - Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19), pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale, all'art. 15 prevede 20milioni in più per il fondo del Servizio civile universale.
La Rappresentanza Nazionale dei Volontari in Servizio aveva lanciato nei giorni scorsi una proposta concreta, promossa attraverso l'appello #CentoXCentoServizioCivile (fra i primi firmatari, il presidente della Cnesc Licio Palazzini, il presidente del Forum nazionale Servizio civile Enrico Maria Borrelli e il direttore della Caritas Italiana, Enrico Maria Borrelli, l’ex sottosegretario e attuale presidente di presidente di Terzjus - Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell'impresa sociale, Luigi Bobba): approvare subito tutti i progetti che gli enti accreditati presenteranno entro il 29 maggio, in modo da avviare nella seconda metà dell’anno più di 50mila volontari in servizio, raddoppiando di fatto i posti oggi disponibili con le risorse attribuite al Fondo nazionale per il servizio civile nel 2020. Andando così incontro agli auspici del ministro con delega al Servizio civile Vincenzo Spadafora che si era dato l’obiettivo proprio delle 50mila partenze l’anno.