Ripensare e rilanciare il Servizio Civile. Per il presente e soprattutto per il futuro
Con molto piacere rilanciamo l’appello di numerosi intellettuali per il SCU, i cui contenuti sono simili a quelli della CNESC.
Caro direttore,
ci piace rivolgerci attraverso di lei e il suo autorevole giornale al presidente del Consiglio, professor Giuseppe Conte, e al ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, onorevole Vincenzo Spadafora.
La pandemia che stiamo attraversando ha dimostrato che esiste una grande necessità di competenze al servizio del bene pubblico. Riteniamo pertanto che questo sia un momento quanto mai opportuno per ripensare e rilanciare il Servizio Civile Universale, affidando a una forza nazionale giovanile la missione di aiutare le fasce più deboli della cittadinanza, a fianco della Protezione Civile e altre organizzazioni già attive. Insieme al personale della Sanità, i giovani motivati da un forte senso civico costituiscono oggi la nostra risorsa più preziosa.
Con un adeguato sostegno economico, il Servizio civile universale può inoltre rappresentare una preziosa opportunità formativa. Il periodo di formazione dovrebbe coinvolgere sia i settori pubblico e privato sia il Terzo settore, su tutto il territorio nazionale, e avere la durata temporale necessaria a permettere ai giovani di acquisire competenze e professionalità specifiche.
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