SUL RECUPERO POSTI DEL BANDO ORDINARIO 2017
La Cnesc ha scritto al Sottosegretario Bobba sui posti rimasti vacanti nel bando ordinario 2017. Ecco il testo della lettera.
Signor Sottosegretario
più di 100.000 giovani, regolarmente residenti nel nostro Paese, hanno fatto domanda per partecipare ad uno dei progetti messi a bando il 24 Maggio u.s.
E’ una buona notizia, che ripropone il Servizio Civile Universale per 100.000 giovani all’anno come un obiettivo che darebbe risposta alla volontà di partecipazione dei giovani.
I numeri riportati nel comunicato stampa di Venerdì 21 Luglio, che rispondeva anche ad altre esigenze, sembrano chiari.
L’applicazione della logica del “pollo di Trilussa” al dato che ci sono due domande per posto offerto genera però danni.
La modalità di raccolta dati, spiace dire superficiale, messa in atto dal Dipartimento, nulla dice di due fenomeni.
1) Il riemergere, così ci viene segnalato, di squilibri tematici nel numero delle domande fatte dai giovani. Carenze per progetti assistenziali e eccesso per progetti ambientali o culturali. Fenomeno non nuovo e neanche sorprendente.
2) Nei progetti operanti su più sedi di attuazione, diffusi in enti di prima e seconda classe, squilibri fra singole sedi di attuazione. Sedi con zero domande e sedi con numero di domande notevolmente superiore ai posti messi a bando. Questo fenomeno era già stato ripetutamente segnalato.
Per affrontare questa situazione avanziamo due proposte per l’immediato e due proposte di medio periodo.
a) Nell’immediato proponiamo che, oltre i progetti che non hanno ricevuto, in assoluto, un numero di domande sufficiente a coprire i posti (che comunque non è il solo parametro per avere selezioni positive), siano inseriti nella circolare a cui si fa riferimento nel comunicato, anche i progetti che hanno sedi di attuazione totalmente o largamente scoperte.
b) Altra proposta, che sia fin d’ora previsto un bando di recupero per i posti non coperti al termine delle selezioni, qualora si tratti di molte centinaia di posti, per evitare che i giovani perdano l’opportunità di svolgere il servizio, pur essendoci risorse e progetti.
Nel medio periodo proponiamo:
a) Lo slittamento di alcune settimane della scadenza per il deposito dei progetti per il bando 2018, con comunicazione da subito agli enti, anche per dar modo di recepire la sperimentazione sul SCU contenuta nell’avviso presentazione progetti, che ancora non è stato pubblicato;
b) L’avvio da parte del Dipartimento delle procedure per modificare il sistema di presentazione delle domande da parte dei giovani, in direzione, ad esempio, di una piattaforma digitale sul sito del Dipartimento nella quale i giovani inseriscono la domanda.
Riservandoci, qualora ci sia interesse, a dettagliare le proposte, restiamo in attesa di una risposta.