Bene il bando per 47000 giovani, male le ispezioni solo al terzo settore
La Cnesc esprime soddisfazione per la pubblicazione di un bando per più di 47.000 opportunità di servizio civile, il più grande da molti anni.
Speriamo che non si ripetano le difficoltà e i rischi verificatisi nel 2016 per coprire tutti i posti disponibili, trovandoci ormai a ridosso dell’estate.
E’ comunque una grande opportunità per la società italiana, i giovani, le organizzazioni che nel 2017-2018 quasi 50.000 giovani possano partecipare al servizio civile, in quel percorso verso l’universalità che va decisamente accelerato, a cominciare da stanziamenti adeguati.
Nella riunione della Consulta Nazionale del Servizio Civile di ieri è iniziato il percorso per l’attuazione concreta del Servizio Civile Universale, individuando i temi, un metodo di coinvolgimento dei diversi attori, una possibile tempistica.
Le organizzazioni della Cnesc fanno la loro parte in questo bando. Sono 1.349 i progetti e 17.470 i posti per attività in Italia e 69 progetti e 664 posti per attività all’estero che nelle prossime settimane, in tutte le regioni e in tutti i settori previsti dalla normativa, verranno proposti ai giovani.
Tutto bene, dunque? Purtroppo no.
Nella stessa riunione della Consulta, il Capo Dipartimento ha annunciato, con un ritardo rispetto al passato, 505 ispezioni che riguarderanno nei prossimi mesi solo gli enti dell’Albo Nazionale, in gran parte costituito dalle reti nazionali di Terzo Settore.
Quelle reti che, secondo il sottosegretario Bobba, dovrebbero essere uno dei pilastri del SCU.
Con questo sistema, ad esempio, le organizzazioni della Cnesc con il 37% del totale dei posti a bando, saranno oggetto dell’80% di tutti gli atti ispettivi del 2017.
Le centinaia di enti, in gran parte pubblici, degli albi regionali non saranno ispezionati.
Quindi la metà dell’intero servizio civile italiano resterà un buco nero per lo Stato.
Questo a fronte di un percorso fatto negli ultimi mesi, teso a qualificare la raccolta di dati conoscitivi sul funzionamento del sistema accanto ai necessari atti ispettivi, percorso confluito in un documento portato all’esame della Consulta il 22 marzo scorso e adesso inspiegabilmente ritirato.
Ci chiediamo con chi intenda realizzare il SCU il Governo.
Ispezioni al solo Terzo Settore Nazionale, difficoltà per gli enti piccoli a entrare nel nuovo servizio civile.
Restano gli enti locali e le Amministrazioni centrali dello Stato. E’ questo il futuro del Servizio Civile Universale?
Roma 25 maggio 2017.