Il commento del presidente della Cnesc
L’ottimo servizio de La Stampa sul servizio civile offre molti dati e argomenti di riflessione.
In effetti le considerazioni dei giovani e dei professori intervistati offrono un quadro molto più ricco dei titoli che restringono il focus al rapporto fra servizio civile e lavoro.
Ci riconosciamo nelle considerazioni della Prof.ssa Saraceno sulla priorità che le istituzioni dovrebbero dare alla “scelta di partecipazione civile alla costruzione del bene comune” e "di educazione alla pace", aggiungiamo noi.
Colpisce invece come new entry fra le possibili distorsioni del servizio civile, la funzione di sostegno agli enti locali, oggetto di tagli alle piante organiche.
“Per il comune è una risorsa preziosa in termini di forza lavoro (+10), visto che oggi i nostri impiegati sono 500 e nel 2000 erano 900” così nell’articolo afferma il sindaco di Arezzo.
Siamo certi che ANCI Nazionale e il Sottosegretario Bobba chiariranno questa distorsione.
Per quello che ci compete chiederemo il rispetto del divieto di impiego del servizio civile per sostituire posizioni lavorative previste da piante organiche o disposizioni di legge, sia nel Servizio Civile Nazionale che nel Servizio Civile Universale.
Infine, è curiosa l’assenza, fra le voci sentite, di quella delle organizzazioni che propongono le attività e accolgono i giovani, come se il servizio civile non si reggesse su una infrastruttura complessa di organizzazioni, che lo cofinanziano.
Clicca qui per l'articolo su La Stampa