XXV CONGRESSO NAZIONALE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Si è svolto a Roma dal 31 marzo al 2 aprile il XXV Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, dal titolo “Coerenza, continuità, convinzione. La nonviolenza oggi”. Temi centrali della tre-giorni di riflessione del Movimento fondato nel 1962 da Aldo Capitini saranno - come spiegano gli organizzatori -: «conflitti e migrazioni, politiche per le città aperte, esperienze educative nonviolente, la difesa civile non armata e nonviolenta, le reti territoriali dei gruppi nonviolenti, l’Europa come casa comune, le campagne per la riduzione delle spese militari e per il disarmo, il servizio civile e i corpi civili di pace».
«Il Congresso si svolge ogni tre anni – spiega il Presidente Mao Valpiana – e sarà un momento importante di confronto e di programmazione per tutto il Movimento Nonviolento, il primo dopo la morte un anno fa del nostro co-fondatore Pietro Pinna. Sarà anche un momento per ridirci i motivi della nostra stessa esistenza, nel senso di un Movimento che in un fase della storia in cui sembra contare anche in politica l’impegno “virtuale” o dietro lo schermo di un computer, ribadisce invece la nonviolenza come azione diretta e protagonismo concreto».
Tra gli argomenti di confronto nel Congresso anche il servizio civile “universale”, la cui riforma è stata da poco approvata. «Condividiamo con la CNESC, alla quale partecipiamo come osservatori, il giudizio complessivamente positivo sulla riforma – ci dice in conclusione il Presidente del Movimento Nonviolento -. Occorre ora che si passi all’applicazione concreta delle nuove Circolari e a un finanziamento adeguato per i prossimi anni. Siamo allo stesso tempo però perplessi su una impostazione che affida tutto il servizio civile ai grandi numeri, penalizzando le realtà più piccole, con il rischio di espellerle via. Bisognerebbe invece trovare il modo giusto per valorizzarle, anche alla luce della loro esperienza di questi anni e dell’innovatività che hanno saputo apportare al sistema»
Di seguito l'intervento del Presidente CNESC Licio Palazzini:
Cari amici del Movimento Nonviolento vi porto i saluti della CNESC, di cui siete osservatori e di ASC che nella sua XV Assemblea ha ribadito il fondamento di educazione alla pace del servizio civile.
Dato il tempo relativo a disposizione tocco due punti politici.
Piero Pinna nell’intervista del 1981 che avete riproposto disse: “Noi siamo al servizio di chi non ha voce”. Oggi sono i movimenti cosiddetti populisti che danno voce a questi milioni di persone. Molti sono giovani, che noi incontriamo durante l’anno di servizio civile. E’ una sfida comune.
Questo XXV Congresso viene dopo che il Parlamento Italiano ha approvato con l’Art. 8 della legge 106 “Riforma del Terzo Settore” l’istituzione del Servizio Civile Universale, che ha come finalità il concorso alla difesa della Patria attraverso modalità civili e non armate e di promuovere la partecipazione sociale dei giovani, italiani e residenti nel nostro Paese.
Due obiettivi per i quali generazioni di nonviolenti si sono battuti.
Oggi sono nei testi legislativi e si apre la fase della loro attuazione.
Una fase non semplice. Il delegato politico al SC vede molto i collegamenti (ovvii) del SC con il lavoro, parla poco della pace e della difesa civile e non armata.
Dopo il risultato del referendum del 4 Dicembre è reale il rischio di tenere impantanato il sc nei conflitti del Titolo V della Costituzione e l’ingresso della Pubblica Amministrazione, centrale e dei territori, in concorrenza con il Terzo Settore è dietro l’angolo.
Il Governo e il Parlamento pensano di aver adempiuto ai loro doveri, ma per il 2018 ci sono solo 110 milioni stanziati. Circa 15.000 avvii, dopo il 35.000 del 2016 e i 47.000 del 2017.
E cosa ci spetta fare?
Il programma nazionale di Difesa Civile e non armata, proponendolo noi perché altri saranno concentrati sulle politiche sociali, professionali, di territorio, di nicchia. Per questo nei prossimi mesi dobbiamo lavorare insieme, per traguardare l’appuntamento di una nuova Arena di pace nel 2018 con un risultato concreto.
Infine un ringraziamento al Movimento: davvero il vostro comportamento ha fatto si che il percorso iniziato a Firenze nel Dicembre del 2012 abbia prodotto i risultati di cui avete parlato nella Relazione a due voci e renda credibile continuare il percorso comune.
Sabato, 1 aprile 2017.
--> Qui invece il comunicato stampa finale del Movimento Nonviolento