SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: UN ATTO DI FIDUCIA VERSO I GIOVANI così la CNESC dopo l'approvazione al Senato del DDL di riforma del Terzo Settore e di istituzione del Servizio Civile Universale
Il testo colloca finalmente il Servizio Civile Universale nell'alveo costituzionale del diritto dovere di promuovere la pace con modalità civili e non armate e a questo riconduce gli altri riferimenti alla Costituzione, che fissa il diritto dei giovani, italiani e stranieri residenti in Italia di vivere questa esperienza, che potenzia il servizio civile all'estero in direzione anche di un servizio civile europeo, che stabilisce una governance statale dopo i conflitti e le duplicazioni causate dal decreto legislativo 77 del 2002, che apre la strada ad una sburocratizzazione e semplificazione per le organizzazioni accreditate di partecipare al Servizio Civile Universale. Restano incognite sia sul finanziamento (a cominciare dal 2017) che sulle concrete modalità di salvaguardare la funzione educativa e formativa con i giovani e di costruzione di un partenariato con le organizzazioni accreditate, a cominciare da quelle del Terzo Settore.
Marzo si conferma dunque una stagione importante per il servizio civile in Italia. Il 6 marzo di 15 anni fa il Parlamento approvò a larga maggioranza il passaggio dal servizio civile degli obiettori di coscienza a quello su base volontaria, aperto anche alle ragazze. E le centinaia di migliaia di domande presentate hanno smentito le paure di insuccesso che allora c'erano in parte della classe politica e delle istituzioni.
Il 3 Marzo 2016 l'importante incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha permesso, proprio grazie al suo saluto, di collocare il servizio civile nella storia passata e futura del nostro Paese. Ci sentiamo arricchiti e anche ripagati degli sforzi fatti dalla sua affermazione che "sono stati gli obiettori di coscienza al servizio militare obbligatorio ad aprire la strada, talvolta con contrasti e incomprensioni, a ampliare il significato e le modalità di servizio alla Patria" in uno spirito di non delegittimazione di chi compie scelte diverse per la stessa finalità. Così come le analitiche indicazioni delle nuove sfide che attendono il servizio civile, richiamate nel saluto, colgono la costante volontà di capire le trasformazioni e di attualizzare i suoi valori costitutivi.
Ora auspichiamo che, dopo lunghi mesi di stallo, l'iter parlamentare si concluda con la terza e definitiva lettura alla Camera e che già prima dell'estate possano iniziare i lavori per il decreti delegati. Lavori che chiediamo vedano coinvolti tutti i soggetti interessati e quindi anche le rappresentanze degli enti accreditati e dei rappresentanti dei giovani, che sul campo vivono i cambiamenti e l'impatto delle nuove normative e che saranno chiamati a realizzare il Servizio Civile Universale. Su questo aspetto il tempo delle attese e dei silenzi è finito.
Se il bando ordinario continua a dimostrare capacità di attrazione verso gli enti e i giovani, la stessa cosa non può dirsi sui molti, troppi bandi speciali che si succedono.
La sperimentazione e l'obiettivo di fare del servizio civile un'opportunità per tutti i giovani che vogliono farlo, fulcro della sua universalità, è rilevante se va a braccetto con la qualità delle esperienze e la sostenibilità per le organizzazioni.