Il Servizio Civile Nazionale è pronto: servono innovazione, programmazione ed investimenti
Le risultanze di seminario e assemblea
Nella giornata nazionale dell'obiezione di coscienza e del servizio civile la CNESC ha promosso un seminario e tenuto la propria Assemblea.
I risultati del seminario, promosso in collaborazione con altre reti, cui hanno partecipato decine di organizzazioni, tre Dipartimenti e Direzioni Statali (Protezione Civile, Cooperazione allo sviluppo-MAECI, Servizio Civile Nazionale) dimostrano che già oggi ci sono esperienze, organizzazioni e istituzioni civili che contribuiscono, in modo non armato, alla costruzione della pace e alla difesa della Patria: un dato particolarmente rilevante in un momento in cui alcuni pensano che solo le armi possano "difenderci".
Servizio civile, protezione civile, cooperazione internazionale: tre esperienze concrete ove cittadini, organizzazioni sociali, istituzioni collaborano in modo proficuo a vantaggio della comunità locale, nazionale, internazionale, esperienze concrete, formative e significative per i giovani.
Questi dati di fatto sostengono la visione che il Governo e il Relatore Lepri si accingono a proporre alla Commissione Affari Costituzionali del Senato nell'esame del testo di riforma del Terzo Settore e di istituzione del Servizio Civile Universale, e confermano altresì l'attualità dei valori di nonviolenza attiva che a nostro avviso portano ad una pace giusta e duratura.
E' un fatto positivo anche l'approvazione dell'emendamento, a primo firmatario On. Marcon, che apre la strada a rendere più organico il contributo del Servizio Civile Nazionale nell'azione di risocializzazione di alcune periferie, lasciato oggi alla sola libera iniziativa delle organizzazioni sociali.
Questo però non cambia il dato molto negativo che i fondi ordinari per il Servizio Civile Nazionale fermi nella Legge di Stabilità 2016, a poco più di 115 milioni, assommati allo stanziamento straordinario di 100 milioni con il decreto 185/2015, faranno partire nel 2016, ad oggi, alcune migliaia di giovani in meno che nel 2015.
In questa situazione non solo si allontana il traguardo dei 100.000 giovani nel 2017 ma si impedisce anche alle organizzazioni accreditate di fare programmazioni pluriennali, uno dei passaggi essenziali per un Servizio Civile di qualità, di garanzia per i giovani e le istituzioni.
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